Il pagamento con bitcoin rispetta la normativa antiriciclaggio?

15 marzo 2018

Le criptovalute come bitcoin sono ormai da più parti riconosciute “come mezzi di pagamento”. In tal senso si sono già espresse, seppure a fini diversi, tanto la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, quanto l’Agenzia delle Entrate. Mario Draghi e la BCE hanno tuttavia ritenuto di dover precisare che non può parlarsi, con riferimento ai bitcoin, di “valuta” in senso stretto, per quattro diverse ragioni:

  • il bitcoin non è emesso da una banca centrale;
  • il bitcoin non è generalmente accettato come mezzo di pagamento;
  • nell’uso di bitocoin gli utenti non ricevono alcuna protezione, con la conseguenza che di fronte ad eventuali azioni di hacker non esistono tutele legali;
  • i bitcoin sono caratterizzati da un’elevata volatilità, dal momento che, in assenza di qualsivoglia regolamentazione, i bitcoin non sono stabili ed il loro valore può oscillare in maniera consistente anche in un arco temporale molto breve;

Tuttavia, al di là delle discussioni sulla loro natura, l’utilizzo del bitcoin nelle transazioni commerciali e immobiliari pone un serissimo problema di rispetto della normativa antiriciclaggio e sulla menzione in atto dei mezzi di pagamento.

Ciò per il paradosso che caratterizza – alla base – il sistema bitcoin: tutte le transazioni sono pubbliche ma, allo stesso tempo, non è mai possibile risalire ai soggetti coinvolti, che rimangono anonimi, dato che le parti sono individuate da un conto elettronico cui si accede per il semplice fatto di averne le credenziali, senza che ciò presupponga, per ottenerle, una qualunque identificazione del soggetto.

Sembra difficile quindi, allo stato, conciliare queste caratteristiche con una legge che richiede, per le transazioni sopra i 3.000 euro, l’utilizzo di strumenti tracciabili allo scopo di individuare operazioni sospette di riciclaggio di denaro di provenienza illecita e di finanziamento del terrorismo.

Si è espresso in questo senso, per la prima volta, anche il Notariato, con la risposta a quesito n. 3-2018/B.

Studio Notarile Associato Gambacorta

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